PROGETTO NAZIONALE SUL MONTE BIANCO

Ci troviamo sulla nostra cima più alta a dover, nostro malgrado, rimarcare ciò che per secoli abbiamo considerato ovvio.
Con la riaffermazione dei confini naturali d’Italia, mediante un’azione simbolica, si vuole ribadire che, in quest’epoca di relativizzazione nonché dissoluzione dei confini, promulgata tanto in ambito culturale quanto in quello politico istituzionale dai figli della “società aperta e liquida”, noi non intendiamo – da patrioti – allargare le fila ormai stra maggioritarie degli sradicati e degli indifferenti di fronte alla violazione, ormai divenuta perpetua e sistematica, della nostra Terra.
Vogliamo quindi accendere i riflettori sull’ennesima triste vicenda che getta ancora una volta nel ridicolo l’immagine dell’Italia contemporanea, minandone non soltanto la sovranità politica e giurisdizionale, ma la sua integrità fisica e geografica.
La nostra ispirazione ideale, nazionale e di destino rimane a vocazione Europea; ma non per questo intendiamo essere remissivi alle mire commerciali, strategiche e territoriali che si concretizzano in prepotenti ingerenze da parte dello Stato francese sul nostro territorio italiano: tanto sulle montagne, quanto nei mari.
A questi nostri governanti inetti, oggi gridiamo in faccia che, per quanto siano più o meno consapevolmente emissari, sono l’emblema di chi ha in odio il concetto di Patria stessa. Concetto che oggi la più alta carica di questa Repubblica pare non consideri nemmeno degno di un accenno durante l’indetto Consiglio Supremo di Difesa.

PROGETTO NAZIONALE