L’altra sera alle 21 a Palermo è scattata l’ordinanza del sindaco Leoluca Orlando per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19, che prevede il divieto di stazionamento per le persone nel centro cittadino. Sarà vietato passeggiare o sostare nelle piazze storiche della movida locale e sarà consentito alle attività eno-gastronomiche di restare aperte solo a condizione che i clienti consumino all’interno del locale, seduti, le proprie ordinazioni.
Non manca la reazione dei giovani, un po’ disorientati: alcuni arrabbiati, altri favorevoli ai divieti e alle norme da rispettare, altri ancora increduli per la privazione della propria libertà individuale, per non poter usufruire di un minimo di svago dopo una giornata di lavoro o di studio.
I commercianti, disperati, ritengono che il fatturato subirà un taglio importante che li proietterà verso la chiusura, e non risparmiano accuse verso il Sindaco, lo stesso che in passato tanto si è speso per dare una immagine nuova e diversa del centro storico.
Nelle strade tantissime pattuglie di VVUU, CC, Polizia di Stato, per il momento intenti ad invitare i giovani a rientrare velocemente a casa.
Insomma, tira un’aria da vero coprifuoco, come se da un momento all’altro dovesse suonare la sirena di emergenza per un eventuale bombardamento. Ci dicono che siamo in guerra contro un nemico invisibile ma attualmente imbattibile, e allora dobbiamo mettere in campo le nostre armi migliori: l’intelligenza ed il buon senso. Basteranno?
Di contro, è forte la disapprovazione politica locale: dall’opposizione in Sala delle Lapidi fino alle associazioni di categoria; anche in seno alla maggioranza non mancano i mugugni, ma tutto ciò sembra essere inefficace per una soluzione quanto più condivisa possibile. Come sempre la politica è impantanata… e non solo per l’emergenza Covid.
Eugenio Barraco
Progetto Nazionale Sicilia