Nei prossimi giorni arriverà in Parlamento la proposta di legge che prevede “la totale depenalizzazione della coltivazione domestica di 4 piantine di marijuana”, con il fine, secondo le sinistre – e qualche centrista – di «sostenere chi ne fa un uso terapeutico e per togliere terreno allo spaccio».
Sappiamo chiaramente che questa affermazione non trova riscontri positivi, ed è facilmente smontabile da chiunque si occupi seriamente del fenomeno droga; appare quindi evidente che questa sia, per chi la sostiene, una battaglia ideologica e a fini elettorali.
Tutta l’accozzaglia del PD e affini, infatti, è schierata in maniera compatta per l’approvazione di questa proposta, sebbene non sembri essere pienamente in linea con il governo Draghi, tanto che da uno studio del Dipartimento per le Politiche antidroga, realizzato in collaborazione con il Ministero della Salute e il Ministero per le Politiche agricole e forestali, vengono esposti in modo chiaro gli effetti negativi di questa scellerata proposta. Il documento completo si può scaricare direttamente dal sito del Governo e Giovanni Serpelloni, medico neuroscenziato, ne è il curatore. Questo il link per consultare il documento:
http://manuale_iconografico_cannabis_bassa.pdf (politicheantidroga.gov.it)
La sinistra continua quindi a dimostrarsi coerente nel perseguire i propri obiettivi, anche se questi possono avere effetti negativi gravi sul tessuto sociale; emblematico il caso del consigliere “sardina” del Comune di Bologna che ha pubblicamente dichiarato con estrema tranquillità di fare regolarmente uso di cannabis, droga che coltiva da sé, ovviamente nella misura di massimo 4 piantine.
Di questo il Sindaco di Bologna non sembra essere per nulla preoccupato, tanto da dichiarare pubblicamente che il neo coltivatore delle 4 piantine: “È un consigliere comunale con delega, quindi sta esercitando il suo diritto di esprimere le sue opinioni”.
Dichiarazioni che liquidano frettolosamente e sommariamente una questione delicatissima, importante, complessa. Sempre in merito alla “questione depenalizzazione” fa specie che alle reazioni di Fratelli d’Italia, non abbiano fatto seguito altrettante prese di posizione ferme e nette da parte delle altre componenti del centrodestra. Si registra una comunicazione da parte del Capogruppo alla Camera della Lega e nulla più…
Questo la dice lunga sul diverso modo di agire di centrodestra e centrosinistra quando si tratta di difendere i propri amministratori e perseguire i propri obbiettivi.
Diverso trattamento invece è stato riservato al Consigliere di Bassano del Grappa (Vicenza) Gianluca Pietrosante, che durante un intervento in aula consigliare sul tema aborto e il tema del patriarcato, ha subito un linciaggio mediatico di pura propaganda strumentale, con tanto di manifestazione ad opera delle solite sfaccendate femministe.
Gianluca Pietrosante di fronte alle minacce ricevute non si è messo a piagnucolare sui media (come spesso fanno i compagni dal pugno chiuso), ribadendo anzi le sue convinzioni. È palese come la libertà di esprimere le proprie opinioni valga solamente per progressisti e comunisti, forti di compiacenze mediatiche e di partiti che vedono nella destra non un avversario politico ma un vero e proprio nemico da eliminare.
La democrazia in Italia è purtroppo anche questa!
Piero Puschiavo