Innanzi ai numerosi esecrabili reati contro le donne, fino ai casi estremi di assassinio cosiddetto “femminicidio”, il solito buonismo ipocrita di sinistra, sempre più povero di argomenti e sterile di proposte, strilla “Basta femminicidi, bisogna rieducare gli uomini”, con l’immancabile annesso “problema patriarcale”.
In risposta, occorre precisare che – come troppo spesso accade – solo nell’ultimo mese i reati di cosiddetto “femminicidio” hanno visto le 7 vittime, ammazzate tutte da extracomunitari; nel caso specifico dell’omicidio della povera tabaccaia a Foggia, il responsabile è un marocchino con a carico un decreto di espulsione del 2020, già macchiatosi di un’altra rapina nel 2017 per la quale scontò 3 anni di carcere.
Sia chiaro, il reato è reato, ma le cose vanno dette fino in fondo, e quando a compiere un crimine è chi nemmeno dovrebbe essere sul nostro suolo, allora abbiamo non uno ma due gravissimi problemi.
La Schlein e suoi sodali non vogliono vedere e sentire la realtà, così come le principali testate afferenti ad una certa visione politica antitetica alla nostra (da Repubblica in giù), abilissime a vagheggiare sulle responsabilità quando comoda loro; i titoli confezionati ad hoc creano un effetto, e il lettore medio spesso non va oltre la lettura dei titoli, ma i titoli non di rado disegnano una realtà generica, artefatta, distorta, incompleta, deviante.
Furbo è il cavalcare certi fatti – omettendo i dati scomodi – solo ed esclusivamente per sfruttarli per i propri fini ideologici, come appunto quello della “lotta al patriarcato”, alla “società poco fluida e maschilista” e surrogati simili.
In uno Stato dove governa il centro-destra, dove la maggioranza relativa dell’elettorato è schierato con il centro-destra, assistiamo alle sentenze della sinistra (quote influenti di magistratura e media comprese) su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato dire e fare. Chi esce dal canovaccio della trama preconfezionata automaticamente finisce all’indice… sia egli anche Consigliere Regionale. Ma le domande scomode vanno poste anche sul futuro che ci sta disegnando questa immigrazione di massa, irregolare, violenta e sempre più pericolosa.
Piero Puschiavo