Interessante conferenza dal titolo Anime Ardenti si è svolta a Cerese di Borgo Virgilio in provincia di Mantova. Ad organizzare la serata i nostri ragazzi del Circolo “Terre dei Gonzaga” con il Consigliere Andrea Martinelli che ha introdotto i lavori. Il tema del convegno è stato incentrato sui “Martiri europei che si sono immolati contro i regimi comunisti” in riferimento anche al sacrificio di Jan Palach che durante l’occupazione sovietica della sua nazione si diede fuoco nella città di Praga il 16 gennaio 1969. Occasione quindi in ricordo dell’anniversario di un ragazzo che, per invitare il suo popolo a non rassegnarsi, quel giorno si cosparse il corpo di benzina e si diede fuoco, in piazza San Venceslao, di fronte al Museo Nazionale nel cuore di Praga. Mentre brucia, come ha ricordato Federico Goglio, quel giovane studente definito poi la “Torcia umana numero 1”, attraversa la piazza di corsa, viene urtato da un tram e cade. Morirà dopo tre giorni di agonia.
Nei giorni successivi altri ragazzi suoi compatrioti si sarebbero immolati nello stesso modo per dare seguito al suo sacrificio. Il 25 febbraio tocca a Jan Zajíc. In aprile a Evzen Plocek. Non saranno gli unici. Anche in altri Paesi del blocco sovietico alcuni studenti si sacrificheranno nello stesso modo. Il 15 maggio 1972 a Kaunas, in Lituania, il diciannovenne Romas Kalanta, fervente cattolico, muore come Palach per protestare contro l’oppressore sovietica. Solo nello stesso anno altre 13 persone avrebbero seguito il suo esempio.
Di seguito, l’intervento di Gianfranco Stella storico di area e accusato da sinistra e ANPI come uno storico che non rispetta la “Resistenza”. Stella si è soffermato su alcuni passaggi tratti dal suo libro “Compagno Mitra” che racconta i molteplici crimi efferati su civili innocenti a guerra finita. Racconti di estrema violenza che ancora oggi si tenta di nascondere anche con l’uso politico di certa magistratura. Stella, ha voluto però ricordare anche la figura di Francesco Montanari, ex comandante partigiano “bianco” suicidatosi per protestare contro i contributi statali dati all’ANPI da lui accusati di mistificare la verità.
Salvatore Scalia, dirigente di FdI, ha spiegato l’importanza e il significato del sacrificio di Jan Palach che ha segnato l’azione politica di molti giovani nazionalisti europei.
Il nostro Presidente Piero Puschiavo invece ha subito attualizzato il tema inserendo come principale vittima del comunismo e della sinistra in generale, la cultura, sottolineando che stiamo vivendo un periodo di estrema decadenza culturale anche in campo economico. Una preoccupante crisi delle idee e della cultura nel senso più ampio, mentre si impone un’anti-cultura di un’élite che ignora totalmente la cultura popolare, si compiace nella profanazione del sacro, proponendosi trasgressiva contro la vita ordinaria e, anziché costruire sul passato, lo distrugge deliberatamente, proponendosi senza radici, senza alcuna coesione e continuità sociale, con l’unico collante dato dal supremo interesse dei “mercati”. Puschiavo ha poi aggiunto che occorre una riarticolazione della cultura popolare su un piano più cosciente e riflessivo ridando centralità alla famiglia, alle comunità locali, alle piccole imprese, alle banche locali e del territorio e a tutto ciò che le comunità virtuali, le multinazionali, la grande finanza, hanno e stanno tentando di distruggere definitivamente. Un riferimento a Jan Palach però, può essere riconosciuto anche dal gesto disperato del suicidio di molti imprenditori. Un monito questo che, sebbene con le dovute differenze, vuole essere un esempio affinché qualcuno intervenga contro un regime fiscale e di oppressione che per molti imprenditori ha portato alla totale rovina.
L’intervento finale è stato dell’On. Paola Frassinetti, dinamica, combattiva e molto preparata politicamente. Storica militante della destra lombarda , ha vissuto personalmente quei giorni di lotta politica fin dagli anni sessanta. Da allora non ha mai smesso di dare il suo contributo ad un’area che ha visto troppe ingiustizie. Oggi il suo ruolo di Vicepresidente della Commissione Cultura alla Camera dei Deputati gli permette di avere molte informazioni tra le quali i contributi statali concessi all’ANPI che però ha potuto constatare, non dipendano dal Ministero della Cultura ma bensì dal Ministero della Difesa. Qualcosa di incredibile sul quale sta conducendo una vera e propria battaglia.
In chiusura alcune domande dal pubblico tra le quali segnaliamo quella dell’assessore alla Cultura del Comune di Roncoferraro che, rivolgendosi proprio all’On. Frassinetti ha voluto ricordare che la Regione Lombardia non ha ancora riconosciuto, con tutti i diritti del caso, il Monumento chiamato Piccola Caprera di Ponti sul Mincio (MN) come invece già riconosciuto dalla Regione Veneto. Una questione questa che l’Onorevole ha promesso di occuparsene personalmente.
Alla fine del convegno, cena in loco a base del classico risotto mantovano e successivamente una sempre splendida esibizione musicale di Skoll, che ha presentato il suo nuovo lavoro NEOGEO. Finale emozionante con la canzone Amici del Vento cantata in coro da tutti i presenti. Grande serata!
Articoli di stampa e interviste:
PAOLA FRASSINETTI
PIERO PUSCHIAVO
SALVATORE SCALIA
GIANFRANCO STELLA