In merito alle polemiche che hanno investito l’evidente volontà del centro destra di boicottare gli imminenti quesiti referendari, parafrasando l’amletico dubbio, la scelta di Progetto Nazionale è netta, di metodo e di merito: NON VOTARE, AFFOSSARE IL QUORUM.
La Sinistra e la memoria corta. Sono irricevibili tanto l’indignazione quanto le accuse lanciate dagli esponenti dell’opposizione – gli eredi della “questione morale”, che la morale però l’hanno sempre avuta doppia e l’ipocrisia all’ennesima potenza – che in passato i referendum li hanno boicottati eccome (così come han fatto, a seconda dei temi su cui si interrogava l’elettorato, anche alti esponenti delle istituzioni); gli esempi si sprecano: Rifondazione Comunista, i Democratici di Sinistra, il Partito Democratico, Giorgio Napolitano, Sergio Mattarella…; persino esponenti della corrente riformista del Pd (Gori, Guerini, Madia, Picerno, Quartapelle, Sensi) in questi giorni hanno pubblicamente espresso su Repubblica il loro dissenso su alcuni dei cinque quesiti, non ritenendoli degni di voto.
In tema di cittadinanza noi rivendichiamo, e non da oggi, la necessità di misure ancor più selettive rispetto a quelle vigenti e tempi maggiori rispetto ai dieci anni. Di tutto c’è bisogno oggi tranne che di ulteriori esperimenti di ingegneria antropologica che minino ulteriormente la residuale coesione sociale e la nostra identità!
Sulle strumentali tematiche lavorative legate al Jobs Act, ci chiediamo com’è possibile concedere credibilità ad un Landini ed alla Cgil che invocano il salario minimo e firmano contratti sotto i 9 euro e addirittura anche sotto i 5 euro?
Come credere a chi, in dieci anni di governi di centro-sinistra, ha fatto spallucce fronte a queste tematiche sulle modifiche dello Statuto dei lavoratori introdotte dall’allora Pd renziano, e oggi le tira fuori dal cassetto?
Sono improvvisamente maturati i tempi per interrogare gli italiani o magari potrebbe giocarsi una partita interna sui futuri equilibri della sinistra, con il Segretario della sunnominata Confederazione verso fine mandato e in odor di futuro politico?
L’astensione e il non voto, come insegna la sinistra, sono un giudizio sui referendum, da parte degli aventi diritto – ma non l’obbligo – al voto.
Se le facciano loro, i traditori dei lavoratori e i sabotatori degli interessi italiani le primarie della Sinistra, purtroppo a spese degli italiani…
Progetto Nazionale
