SIAMO AGLI SCONGIURI!

Siamo chiusi nelle case, con il timore che riaprendo la porta, apparirà il futuro. Il nostro destino ha incontrato la peggiore emergenza nel momento che abbiamo il più debole governo della storia repubblicana: una schiera di incompetenti, relativamente ai loro incarichi. L’ultima sfida alla fortuna è stata la nomina a commissario, quasi straordinario, all’emergenza di un boiardo di stato, esperto in trattative per i salvataggi industriali, dicono un uomo di Conte che non ha mai salvato altri che se stesso. Vincerà nella trattativa con il virus? Dovrebbe lasciargli il testimone – ma il condizionale è d’obbligo – Angelo Borrelli, un altro funzionario italiano, che, dall’8 agosto 2017, è il capo del Dipartimento della Protezione Civile. Non lo giudico un boiardo perché, con Zamberletti, si occupava di amministrazione e di conti, quindi… un contabile, bravo, ma un contabile.
I bollettini diramati da Borrelli e il consiglio dei ministri con Conte in maglia di combattimento della Protezione Civile e in quella sede sono serviti solo a creare panico, confusione e angosce irrazionali. Il virus si conosceva da novembre, ma il commercialista Borrelli si è fatto trovare senza presidi sanitari contro il virus, senza aver implementato il maggior numero possibile di sale di rianimazione, visto che il problema era legato alla respirazione e alla necessità di potenziare quei reparti. Stiamo rincorrendo l’emergenza, ma siamo in affanno. Ai medici di base sono state imposte le mascherine, che non ci sono e un paziente su tre può essere statisticamente positivo. Abbiamo tute protettive rigorosamente taglia XL. L’ultima è che la Protezione Civile si è dichiarata non in grado di implementare i 500 posti letto nuovi della Fiera di Milano. Ecco che la Lombardia ha assunto Bertolaso, a 1€, e farà l’ospedale da sola, mentre il Veneto vara un piano che vede i posti letto passare da 744 a 2.985, di cui 825 per la terapia intensiva.
Il diritto alla salute è il solo che la Costituzione dichiara fondamentale e, invece, questi sono i risultati di dieci anni di sinistra, dell’austerità degli unionisti europei, del secondo governo di quel Giuseppe Conte, amorevolmente covato dal Presidente Mattarella. Il sacrificio del personale sanitario soccorre il governo e, alle sue spalle, lo sentiamo già autolodarsi: “Gli altri stati ci seguono sul sentiero che stiamo tracciando!” Mortacci tua! urlerebbero i morti (solo 1.266, ma – sfiga! – superati da 1.439 guariti su più di 12.000 contagiati). Parliamo anche dei quasi 100 mila enti, dei 300 mila e più lavoratori e di oltre un milione di volontari a casa, delle partite IVA e loro connessi in attesa della grazia dell’esenzione dai tributi, dei servizi essenziali a rischio. Facile criticare? Non sono critiche, ma verdetti perché uno Stato deve prevedere, pianificare, organizzare, dirigere. Non è una ragazzotta al primo amore e, soprattutto, non si gestisce una emergenza mortifera a suon di conferenze stampa.
Il Centro-Destra non approva la gestione dell’emergenza cavalcata da Conte e la colpevole sottovalutazione e diffusione del virus, quando ancora si poteva circoscrivere, gli danno tristemente ragione. “A Cesare quel che è di Cesare” avrebbe suggerito la nomina di un commissario straordinario con pieni poteri, svincolato dalla politica e dalla magistratura, che rispondesse al Capo dello Stato, in nome del popolo italiano: un medico e un esperto anziché un burocrate. Lo abbiamo e porta il nome di Bertolaso, medico con un passato onorevole, che avrebbe prodotto un piano di contrasto diverso, più concreto e, sicuramente, avremmo visto più fatti e meno bollettini. Bertolaso avrebbe certamente chiesto e ottenuto i pieni poteri per identificare e implementare tutti i posti letto possibili per le terapie intensive, mobilitando le strutture pubbliche, quelle private, requisendo gli ospedali militari, dismessi e ridotti a infermerie, tranne uno, organizzando con l’Esercito ospedali da campo, ovunque. Avrebbe affrontato alla radice il problema del personale necessario a equipaggiare le sale di rianimazione, addestrandone quanti più possibile.
Comunque, Bertolaso, anziché l’esperto, è diventato l’uomo delle opposizioni e non è stato impiegato. Avrebbe fatto ombra a Conte? A proposito, Conte come sta impiegando la sanità militare? È vero che non possono fare straordinari? Voci di caserma, voce di Dio. Ma ripeto, Bertolaso era proposto dalle opposizioni, cioè dalla maggioranza reale e, cosa improponibile, avrebbe oscurato Conte Giuseppe. Stiamo occultando le magagne con gli elogi ai sanitari, ma non si occultano i morti. La Sanità di tutti i vostri” BRAVO!” se ne fa un baffo. Lo dimostrano la Lombardia che ha assunto Bertolaso come consulente per il nuovo ospedale da 500 posti letto, che Borrelli non sapeva come implementare e il Veneto che, da solo e rapidamente, sta passando da 744 a 2.985 posti letto di cui 825 per terapia intensiva.
Intanto sbuca dal cilindro del governo il neocommissario per l’emergenza coronavirus . È Arcuri Domenico, boiardo di Stato longevo, che in 13 anni di Ad a Invitalia (la nuova IRI) non ha salvato una sola azienda, ha però proprio questo pregio: Non toglierà visibilità a Conte, che potrà continuare a calcare il palcoscenico con le conferenze stampa e potrà riciclarsi per un meraviglioso futuro….e sapete cosa vi dico?  Vado a comprarmi un corno rosso, il più grande possibile!

Mario Donnini