DALLA BCE NESSUN AIUTO CONCRETO!

Visto che lo Spread proprio l’altro giorno era salito a ben 270 punti nonostante l’annuncio di Christine Lagarde relativo all’operazione di Quantitative Easing, appare emblematico che il mercato non creda minimamente a questa operazione.
Secondo la Banca Centrale Europea lo choc da coronavirus “è grave, ma temporaneo” e “se tutti prenderanno le misure necessarie, l’economia segnerà un rimbalzo”. Evidentemente le ipotesi della Lagarde sono di avere una immediata ripresa nel secondo semestre, dopo la fine dell’emergenza virus, attraverso le aste LTRO e l’aumento del Quantitative Easing. La BCE aumenterà ancora la liquidità in circolo sui mercati e pagherà per le banche per indebitarsi, a patto che queste mettano i soldi in circolo. A cominciare dal sostegno alle imprese più colpite dalla crisi e alle famiglie.
Il problema è che i 120 miliardi che saranno stanziati entro fine anno difficilmente andranno alle piccole medie imprese e sicuramente non alle famiglie. Dobbiamo ricordare che per piccola media impresa, in ambito finanziario, si intende una azienda di dimensioni da almeno 10 o più milioni di fatturato annuo. Tutto il resto viene classificato microimpresa pertanto famiglie e popolo delle partite IVA sono categoricamente escluse.
Le condizioni quindi sono solamente quelle di erogare un prestito ad un tasso di interesse agevolato rispetto a qualche mese prima. Parliamo però di aziende sane (cosa sempre più rara) che probabilmente non hanno bisogno di alcun prestito.
In poche parole, si tratta esclusivamente di migliorare le condizioni di prestito a chiunque abbia i parametri di rating sufficienti. Altro che “helicopter money” come annunciato! Ovvero l’aumento di presenza monetaria in circolazione attraverso la distribuzione di grandi quantità di valuta tra i cittadini.
Fondamentale può sicuramente essere l’utilizzo di una grande Banca pubblica che abbia la forza capitalizzata di spalmare negli anni il debito contratto con i richiedenti prestito siano esse microimprese che famiglie.
Un grande istituto di diritto pubblico, gestito dal Ministero del Tesoro, che possa anche programmare un piano economico nazionale come successe storicamente con la costituzione dell’IRI…che poi, pian piano, fu smantellato da una classe politica di venduti.
Il Italia potremmo contare su due buoni Istituti pubblici come la Cassa Depositi e Prestiti oppure il Mediocredito Centrale che possono utilizzare questi fondi, non a scopo speculativo come le banche private ma per una bene pubblico rivolto ai propri cittadini. Invece la Lagarde (BCE) propone di affrontare il collasso economico che deriverà da questa pandemia riducendo il tasso sui prestiti che la BCE effettua alle banche private. Private non pubbliche!

Piero Puschiavo