Si è chiuso sabato 28 il calendario 2019 di appuntamenti culturali della Domus Scaligera (a breve interessanti novità per il 2020). L’ultimo evento ospitato è stato in realtà un doppio appuntamento, con la presentazione pomeridiana del fumetto “Fiume o morte” – con cui l’editrice Ferrogallico celebra il centenario dell’impresa fiumana e al contempo omaggia il poeta-soldato Gabriele D’Annunzio – e il concerto serale di Skoll (magistralmente accompagnato da Davide Picone), che ha proposto i brani del suo ultimo lavoro discografico “Neo Geo”.
Che dire sinteticamente del libro presentato dal curatore Federico Goglio? Forse nessun altro strumento come il fumetto si presta a raccontare l’avventura di D’Annunzio e dei suoi uomini, tra spirito pionieristico, tensioni eroiche, clima goliardico e guasconate; la libera città di Fiume come una arcaica polis greca in cui convivevano Atene e Sparta; un crogiolo di personaggi, di atteggiamenti, di idee, di estetiche a tratteggiare una èpos singolarissima.
Professionale, intensa, precisa come sempre, l’esibizione serale di Skoll che, dopo una breve selezione di canzoni in tema dannunziano a rimarcare quanto già nel pomeriggio si era dibattuto (tra i tanti album realizzati dall’artista lombardo, uscì nel 2018 proprio una monografia musicale dedicata a D’Annunzio), ci ha poi condotto lungo i brani del suo “Neo Geo”, album decisamente più focalizzato su tematiche attuali rispetto a tanti suoi precedenti incisioni; fanno eccezione “Zero Geografico Assoluto” dedicata all’eroe veronese delle trasvolate artiche Ettore Arduino e “Estasi e luce” dedicata invece a Nazario Sauro; particolari i brani “L’uomo più veloce” scritto per il pilota Michael Schumacher e l’adattamento de “La casa di Kyoko” di Yukio Mishima (altra grande passione di Skoll) che conserva una inquietante attualità; “Neo Geo” non manca di rivolgere un paio di stilettate ai pifferai della società aperta, ai professionisti della filantropia pelosa, agli illusi del buonismo idiota e sciagurato e dell’accoglienza indiscriminata con “Il giorno arrivò” e “Le leggi del mondo”; a svettare su tutte però è la canzone che dà il titolo all’album “Neo Geo”, una denuncia impietosa delle dinamiche di un mondo stravolto e distorto dall’impatto sociale dei cosiddetti network e delle “comunità” virtuali. A chiudere il concerto “Bardot”, romantica richiesta del club di ammiratori della grandissima Brigitte…
Ancora una volta Skoll si conferma autore amante del bello, avulso dalle banalità e cantore delle espressioni migliori dell’italianità.