OMICIDIO REBELLIN E L’EUROPA CHE INGNORA IL CASO

In seguito all’omicidio rubricato come “stradale” dal nostro ordinamento penalistico, torna nuovamente agli occhi di tutti di come questa Unione Europea non esista. Una convenzione tra stati fondata su interessi economico finanziari che non ha niente a che fare con la vera Europa dei popoli tanto declamata e di cui veramente avremmo bisogno. Carica batterie unico, roaming, farine di insetti sono gli ultimi topolini partoriti da questo complesso e costosissimo elefante, mentre al contempo, c’è un autista con precedenti specifici in omissioni di soccorso, che liberamente circola con il camion per l’Europa, nonostante vi siano prove schiaccianti sulle sue responsabilità. È in questi casi che la politica dovrebbe tirar fuori la forza mettendo in evidenza le criticità del sistema UE. Vediamo finire in parlamento addirittura un’interrogazione per un errore di cronaca calcistica, ma non vediamo la stessa solerzia per un caso dove la Germania non solo non condanna, ma pure protegge, un omicida per quanto involontario possa essere stato.
Qui si nota pure l’impotenza delle istituzioni. Certi che comunque il Governo adotterà tutte le iniziative necessarie per perseguire il responsabile di questo omicidio e della conseguente omissione di soccorso, continuiamo a sostenere ciò che diciamo dalla firma del Trattato di Maastricht: per rianimare il vecchio continente, oramai assopito da consumismo ed edonismo, va ricostruita dalle macerie una vera Europa che sia coesa nella difesa dei cittadini e non esclusivamente negli interessi economici di pochi Stati membri.

Progetto Nazionale Lonigo