L’11 settembre nel Veneto si riapriranno le scuole dove pare vi siano sostanziali novità circa le linee guide basilari. Si tornerà a parlare di EDUCAZIONE CIVICA, per anni abbandonata e (di)sconosciuta, ma base formativa della nostra società.
Materia fondamentale, da rivendicare e riproporre, soprattutto alla luce del disorientamento cui assistiamo quotidianamente, nelle giovani generazioni e non solo. È da qui che vengono orientate ed educate le basi del vivere civile e sociale; auspicando che non sia più tollerato che qualsiasi ‘indegna operatrice delle pari opportunità’, possa più permettersi affermazioni quali: “non possiamo pretendere che un africano sappia che in Italia, su una spiaggia, non si può violentare una ragazza e questo succede perché probabilmente non conosce questa regola”.
Una materia fondamentale, volutamente riposta e rimasta troppo tempo nel cassetto senza una reale e concreta giustificazione. Una assenza sicuramente non casuale, bensì in linea con un pensiero progressista, imposto anche ai protocolli scolastici, funzionale all’esasperato individualismo dei diritti di minoranze sempre più arroganti e pretenziose, sempre più caratterizzate da un immancabile vittimismo ed insensati piagnistei innanzi a qualsiasi forma ed espressione ritenuta “politicamente non corretta”.
All’interno delle nuove linee guida dovrà essere necessariamente evidenziato il ‘nesso civico’ di appartenenza alla comunità nazionale denominata Patria, ma non ci meraviglieremo se da parte di molti, tra quelli sopracitati, ciò venga visto quale attacco eversivo o golpistico all’istruzione.
Vengono richiamati, sempre all’interno delle linee guida, temi come l’alimentazione, la cultura sportiva e soprattutto il contrasto all’utilizzo di droghe!
Più che innanzi a nuove linee guida riteniamo di trovarci finalmente a riscoprire sacrosanti punti da cui poter ripartire nella formazione delle future generazioni!
Ma una domanda sporge spontanea: sapranno, o meglio, vorranno e ancor meglio, saranno in grado, i docenti cresciuti e plagiati dal clima progressista, concretizzare tutto ciò? E chi controllerà il loro operato?
Proponiamo provocatoriamente un nuovo ruolo nella scuola, il controllore, non degli scolari, bensì degli insegnanti; come nelle aziende in ambito di sicurezza, tra i banchi, gli insegnanti dovranno garantire l’attuazione dei programmi sotto la propria responsabilità. I negligenti, gli irrispettosi ed i faziosi, dovranno essere allontanati…ma senza poi essere candidati al Parlamento Europeo!
Marco Pinardi
Progetto Nazionale – Treviso