PUPI AL SOLDO DEI PUPARI

Un vecchio ma sempre attuale adagio recita, chi è causa del proprio male pianga se stesso.
I pupi (gli atleti) sono al soldo dei pupari ( woke). Lo sport fa acqua da tutte le parti, sono più credibili gli incontri di wrestling! Lo sport non è più atletico, non rappresenta le nazioni, promuove le ideologie, quelle più innaturali, inumane. Chi tra gli “atleti” olimpionici ha proferito parola di dissenso contro l’incresciosa coreografia di battesimo delle olimpiadi francesi? Gli atleti sono trasversalmente della stessa pasta, gli stessi che si inginocchiano contro i bianchi promuovendo il malato BLM; sono gli stessi che si strappano le vesti contro un inesistente razzismo contro i “”di colore”, attenti a non denunciare il reale razzismo contro i bianchi; gli atleti sono gli stessi che imbrattano le loro gote con i colori LGBT; gli atleti, sono gli stessi che sposano tout court il fantasioso femminicidio; atleti al servizio permanente effettivo dei Pupari ligi e puntuali nello svolgere i compitini ad essi assegnati. Il pianto del coccodrillo della signorina Carini è avvilente, stomachevole, stucchevole, perché vittima (ammesso che vittima lo sia) dei malsani ideali che ha accettato! Non c’è alternativa? Sciocchezze, l’alternativa c’è, l’UOMO, l’atleta Novak Djokovic lo ha dimostrato e continua a dimostrarlo! Vorrei poter dire in cucina a friggere uova, ma non avrebbe senso, perché sono rimaste in poche, in pochissime le donne capaci di saper cucinare (vi siete fatte scippare dagli uomini anche la cucina e lavori domestici) l’essenziale! Raccomando, la prossima volta che il corpo di Polizia (di cui Lei è agente) celebrerà in pompa magna un fidanzamento o un matrimonio contro natura, signorina Carini, tolga i guantoni e si spelli le mani dalla gioia e felicità! Il pugilato è uno sport per maschi – punto! Il pugile algerino Imane Khelif, se ne infischia delle polemiche, trans ( solo a scriverlo mi sento ridicolo), donna, uomo, Lui ha approfittato del sistema depravato, malato, per guadagnarsi la pagnotta, scegliendo una scorciatoia, e la sua scelta gli dato ragione, un oro olimpico vale mediamente 100 mila euro. Se la situazione non muta, a ridosso della pensione, anch’io farò valere la mia femminilità e vorrò e dovranno concedermi i vantaggi pensionistici, che le donne usufruiscono rispetto agli uomini.

Emilio Giuliana
Progetto Nazionale Trento