Torna in Domus Scaligera, graditissimo ospite, il giornalista e saggista Fabrizio Vincenti, che nella precedente occasione aveva presentato il suo “Fino all’inferno e ritorno. La straordinaria missione di Ettore Muti e del 41° Gruppo in Bahrein”, ricostruzione storica di una incredibile ed ineguagliata impresa militare di volo con protagonista Ettore Muti.
In questa occasione invece, Vincenti, che il ricercatore storico lo fa seriamente e puntigliosamente, ci propone, grazie all’editrice toscana Eclettica, un testo che per alcuni versi rappresenta un inedito: “Ezra Pound e il fascismo spiegato agli inglesi. Scritti in difesa dell’Italia”. Perché questa nuova ricerca storica dell’autore si può considerare una sorta di inedito? Perché si basa su preziose scoperte d’archivio britanniche, materiale fino ad ora insondato anche dai più appassionati studiosi di “Ez”, non ancora pubblicato in Italia. Sono scritti apparsi tra il 1935 e il 1940 rispettivamente sul The British-Italian Bulletin, pubblicazione afferente al Ministero degli Esteri per tramite dell’ambasciata italiana, e su due periodici del B.U.F di Sir Oswald Mosley, il trimestrale di approfondimento The Fascist Quarterly (poi British Union Quarterly) e il settimanale Action. Scritti riprodotti sia in lingua originale sia in italiano nella corposa appendice del libro.
Sono testimonianze che meglio scandiscono temporalmente e circostanziatamente la volontaria, convinta e autorevole adesione ideale del Pound (che mai ebbe la tessera fascista) ai temi centrali del Fascismo di Benito Mussolini (figura che affascinò profondamente il grande poeta americano). Un sostegno maturato gradualmente ed ininterrottamente dai tempi della Grande Guerra. Pound si fece volontariamente – e gratuitamente – megafono della causa italiana di fronte al mondo inglese, tra l’altro in un momento storico particolarmente significativo e delicato come quello della guerra all’Abissinia nel ’35, che andava ad intaccare interessi britannici nell’area.
Fabrizio Vincenti, ci documenta (perché sui documenti ufficiali si poggia la sua ricerca) una storia rivista rispetto alla storia della vulgata, una storia piena di sbianchettamenti, a cui mancano (volutamente) numerosi tasselli, tante pagine che ne limitano forzosamente una miglior comprensione ed analisi oggettiva.
Non sono mancati numerosi aneddoti e curiosità sul fascio londinese (tra i primissimi sorti all’estero) e sulle “pesanti” simpatie e rapporti tra il Fascismo e il Nazionalsocialismo sia in ambito economico-industriale sia all’interno delle alte sfere della Corona, della nobiltà e della politica britannica.
Con l’occasione si è poi sinteticamente delineata quella che fu una peculiare esperienza di fascismo incompiuto, quello del British Union of Fascists e del suo leader Mosley.
Una interessantissima e partecipata serata a carattere storico – seguita da una cena comunitaria – in attesa del prossimo lavoro, ora in fase di gestazione, di Fabrizio Vincenti.
Domus Scaligera