EMERGENZA CORONAVIRUS: LO STATO TRA COVID-19 E CONTE-20

Da una … all’altra emergenza; ma qual’è la numero uno?. Gli italiani fra il COVID-19 e il CONTE-20. Decisamente, il problema del popolo italiano è la politica. Chissà per quanto ancora? Finirà prima la mala politica o il popolo italiano? La risposta è “il popolo italiano” e per la semplice ragione che questa è la terra del sole, del bello, dei tesori e degli ingegni, che, a tutti, fanno gola e, nulla di meglio per i loro fini, è che si alimenti, venga cooptata e comprata la mala politica per accaparrare le nostre gemme. Viene a mente il gatto che scappa con la sardina in bocca; ma cambiamo pesce! per carità! Quindi, da un lato, devono andare alla politica gli sfigati, gli ignoranti più facilmente comprabili; e li sovviene la democrazia dei numeri, dove gli ignoranti prevalgono; dall’altro lato, oggi come ieri, tedeschi, americani, francesi e chiunque altro, da alleati o partner, passano da subito a predatori, talché è vano discutere di pace, di giustizia fra le Nazioni, partecipare alle organizzazioni internazionali, come la NATO e l’Unione Europea. Tralascio l’Unione europea di cui attendiamo tutti la rifondazione intorno ai valori della dignità umana e degli stati sociali e non sul profitto. Ma perché la NATO? Ospitiamo 113 basi americane, il Comando della VI Flotta, almeno 140 bombe atomiche, comprese quelle scappate dalla Turchia, la più grande portaerei dell’US NAVY è la Sicilia e, ciononostante, Donald Trump condiscende e supporta le operazioni belliche, ieri di Sarkozi, oggi, di Erdogan, non solo in Siria, ma, addirittura – in danno dei libici e nostro – in Libia: la nostra porta con l’Africa e, anche, europea. Vuoi che per gli Stati Uniti sia più facile confrontarsi in Libia con i russi che dover venire a patti con una Eurafrica economica? Come che sia, la riluttanza di Berlusconi ad assecondare il traditore di Gheddafi e la NATO trovarono il peggior nemico in quel Capo dello Stato che neanche voglio nominare, uno dei beneficati dal partito comunista, che comunista non è. E, qui, siamo al primo vulnus degli italiani: la divisività su tutti i temi, anche quelli che dovrebbero vederci uniti, al di sopra delle parti e dei partiti e, già che ci siamo, apriamo la porta al secondo – c’è chi dice: il primo – vulnus: lo Stato sovrano della Chiesa, che, per farsi gli affari suoi, ha assolutamente bisogno che non ci siano un popolo sovrano e un vero governo italiano, come avrebbe voluto la Costituzione. I preti, a cominciare dal segretario generale di Dio (Boh!), mettono il becco in ogni questione nazionale, quasi che fossero cittadini e, però, quando si tratta di pagare le tasse, sono uno Stato sovrano. Loro sì. Le fessure nelle dighe, si sà, diventano varchi e la finanza mondiale che, attraverso la liquidità incontrollata, ha prevalso sugli Stati sovrani e sociali – sociali perché il welfare è un costo che diminuisce i profitti – ha scelto, ora, l’Italia per demolire quei principi fondanti della Rivoluzione Cristiana dell’Amore per il Prossimo che in Europa hanno prodotto le Costituzioni post-moderne. Principi su cui, a chiacchiere, si fonda la Chiesa Cattolica dei potentati e, per non sbagliare, hanno destituito il vero papa e aperto la porta al conflitto con l’Islam: “Menateve, che poi, al vincitore ce penso io!”. Abbiamo voluto mostrare la cornice prima del quadro, per capire quale sia l’emergenza numero uno:
il COVID-19, il CONTE-20 o entrambe e quale sia il primo bersaglio da battere: l’emergenza sanitaria o quella economica. Ne parleremo, prendendo spunto dai contenuti di Giorgia Meloni. … E fatemelo dire,: Ho ascoltato Zingaretti, avevo ascoltato Bersani, fuffaroli che riescono a parlare ore senza un contenuto.
Mario Donnini