Emerge giorno dopo giorno, arrivo dopo arrivo di nuovi contingenti d’immigrati, l’incapacità del Governo di gestire il problema immigrazione. Provano a mascherare l’inadeguatezza in tutti i modi; cercano di farci credere
che l’immigrazione è una risorsa, una ricchezza; ricorrono a sotterfugi dialettici:“migranti”, “immigrati economici”, “rifugiati climatici”, tagliano fuori le amministrazioni locali aggirandole con la trattativa a porte chiuse tra Stato e privati attraverso le Prefetture…poi lasciano da soli i Prefetti tra l’incudine dei cittadini esasperati e il martello di uno Stato centrale cieco e sordo.
La sostanza non cambia, siamo di fronte ad un drammatico fenomeno strutturale (altro che emergenza come ci raccontano da anni! Solo in Italia ciò che dovrebbe essere transitorio ed emergenziale si riesce a farlo divenire definitivo…), dovuto a concause transnazionali di varia natura (geopolitiche e geoeconomiche soprattutto)
che si intrecciano ed alimentano tra loro, per tentare d’intervenire nelle quali ci sarebbe bisogno di un’altra Italia e di un’altra Europa, soggetti politici delle dinamiche mondiali e non semplici oggetti degli interessi altrui; così come per prevenire, gestire e contrastare il fenomeno servirebbe un governo autentico con una coscienza nazionale, non un’accolita di cosmopoliti snob (spesso cooptati nei propri ruoli senza alcuna legittimazione popolare) distanti dai cittadini italiani verso i quali non perdono occasione per dimostrare disprezzo, considerandoli alla stregua di sudditi, buoni solo da vessare, da angariare e da spremere per pagare debiti e interessi di spirali usurarie dalle quali non si ha il coraggio di uscire.
Il problema non può essere affrontato e gestito con lo scafismo di Stato facendolo poi ricadere sugli italiani a colpi di manganellate e denunce, con la vergognosa rimozione di quei Prefetti che con buon senso dialogano e recepiscono le istanze del territorio (vedi caso di Treviso), con la ignobile criminalizzazione delle forze politiche che giudicano negativamente il fenomeno e ritengono intollerabile il razzismo anti-italiano; intanto dall’altra parte vengono gettate le basi per lucrosi appetiti economici legati al business dell’accoglienza per Ong, cooperative sociali e privati.
Non possiamo rimanere schiavi del ricatto morale compassionevole di chi coltiva l’idiota e sciagurata illusione di poter svuotare il mare con un bicchiere, accogliendo da noi tutti i disperati della terra.
L’immigrazione non è il nostro ineluttabile destino, noi abbiamo il dovere di fermarla per salvaguardare il nostro presente e garantire il futuro dei nostri figli in continuità col nostro passato.
Circolo Territoriale – Verona