SCOPRIAMO INVITALIA: QUESTA SCONOSCIUTA

L’Agenzia nazionale per l’attrazione investimenti e sviluppo d’impresa è una Società per Azioni e appartiene per il 100% al Ministero dell’Economia. Il Mise: Ministero dello Sviluppo Economico ne ha la vigilanza e la usa; e adesso, udite: Compito principale di Invitalia è la gestione delle crisi industriali che passano per il ministero dello Sviluppo. Stiamo parlando dell’ILVA, di Alitalia, di fallimenti: Cioè soccorrono aziende finite nel suo tritacarne in questi tredici anni. Andiamo in Sardegna e parliamo dell’Alcoa di Portovesme, la fabbrica di alluminio e di una vicenda irrisolta che parte dal 2009, in mano ai ministeri, Regione e alle multinazionali. Andiamo, poi, a Termini Imerese, precisamente all’ex Fiat di Termini Imerese e al porto, anche qui investimenti e sviluppo d’impresa sono affidati a trattative lunghissime, anche se qui c’è di mezzo un gruppo industriale italiano. Possiamo citare ancora Breda Menarini di Bologna, Irisbus di Valle Ufita, Bakaert di Figline Valdarno, Embraco di Riva di Chieri, solo per citare le più importanti. Ebbene, Invitalia ha lavorato con imprenditori richiamati dai fondi pubblici previsti per la riconversione industriale inventandosi fantasmagoriche alleanze internazionali e progetti «decennali» che non partono mai. Lo scenario si è ripetuto come per l’ILVA e l’Alitalia.
A tutt’oggi, l’Invitalia è riuscita nell’impresa di non risolverne nemmeno una, ma l’inamovibile Domenico Arcuri, Amministratore Delegato di Invitalia, è riuscito a sopravvivere a ben otto governi di centro-sinistra e di centro-destra…ed ora, l’incosciente Giuseppe Conte lo ha nominato “Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19”.
Lanciamo un accorato appello. Si salvi chi può!

Associazione Culturale – Laboratorio Politico
Progetto Nazionale