IL COMUNE DI CASSINO SPREGIA LA MEMORIA DELLE VITTIME DEI GOUMIERS

Il Comune del frusinate omaggia i goumiers del Corpo di Spedizione Francese impegnato in Italia nella campagna di “liberazione” durante la Seconda Guerra Mondiale.
Il riferimento in questione è alla Battaglia di Montecassino che vide fronteggiarsi in asprissimi combattimenti i paracadutisti tedeschi e le truppe “Alleate” tra gennaio e maggio del ’44,
Nel contesto di una iniziativa in corso dall’11 al 19 maggio 2021 dedicata alle nazioni in trincea nelle Battaglie di Cassino, l’amministrazione locale ha illuminato di blu (in onore alla bandiera francese) la Rocca Janula, per celebrare le forze combattenti francesi e i 12000 goumiers (di nazionalità soprattutto maghrebina, per lo più marocchini); un progetto (“Le luci della fratellanza”), curato da Tiresia Film e dalle associazioni Terraferma e Earlab all’insegna dello slogan “Coltivare il seme della pace”…

Il post ufficiale del Comune di Cassino


La sciagurata iniziativa ha innescato – comprensibilmente e fortunatamente – un putiferio, sollevato da esponenti del centrodestra territoriale (Fratelli d’Italia in primis), da Emilia Ferraro, figlia dell’ex sindaco cassinate Antonio Grazio “Totonno” Ferraro (che testimoniò con un libro quei maledetti giorni e tanto si adoperò per sanare quella orrenda ferita), dai vertici dell’Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate (Anvm) nella figura di Emiliano Ciotti (autore del libro LE MAROCCHINATE. Cronaca di uno stupro di massa, lettura imprescindibile sulla vergognosa vicenda unitamente a NON SOLO LA CIOCIARA. Violenze di guerra sulle donne dalla Sicilia alla Campania, dal Lazio alla Toscana di Silvano Olmi).
Il Comune ha così deciso di rimuovere il post incriminato dalla propria pagina facebook “Cassino Comunica”; il Sindaco Enzo Salera (centrosinistra) si è dissociato e ha preso le distanze dal post incriminato comparso nella serata di venerdì 14 maggio 2021; scuse anche dall’Associazione Terraferma, che ha voluto scagionare da responsabilità l’amministrazione con un comunicato, “spiegando” con una supercazzola che loro bla bla bla…
Se non si trattasse di una delle pagine criminali più vergognose perpetrate dai cosiddetti “liberatori”, farebbe già ridere così…
Leggendo le motivazioni di scuse e dissociazioni viene in mente un vecchio detto veneziano: pezo el tacón del buso!
Uomini e donne di Esperia, Pontecorvo, Vallecorsa, Fondi, Ceccano, Ausonia, Coreno Ausonio, Castro dei Volsci e di tutti quei paesi che patirono stupri e violenze di guerra ringraziano.


Luca Zampini
Progetto Nazionale – Verona

L’Abbazia di Montecassino dopo il bombardamento
L’Abbazia oggi