Ed ora ci mancava l’assessorA Cristina Piva a dispensare sentenze da giurista di massima serie, riguardo la condanna comminata in primo grado al calciatore del Padova Micheal Liguori ritenuto colpevole di abuso sessuale su una ragazza 14 enne all’epoca dei fatti.
Appare quindi evidente che in taluni casi la squadra in amministrazione al Comune a Padova ignori che in Italia ci siano 3° gradi di giudizio e quindi, per la Dott.sse Piva, il presunto diventa il colpevole a priori.
Detto questo il diritto italiano, che dai tempi dei romani è esempio di garantismo e civiltà, viene superato dall’assessore che in base a pruriti ideologici si trasforma in una forcaiola senza ricordarsi dell’estremo garantismo che invece anima la sua compagine quando si tratta di difendere a spada tratta e aprioristicamente soggetti di varie risme da loro tutelate come, ad esempio, i loro compagni in maggioranza a Verona, che si stanno stracciando le vesti per tutelare un extracomunitario ucciso da un colpo di pistola mentre stava per aggredire con un coltello un agente della Polfer.
Fa oltremodo specie che addirittura la Camera Penale abbia dovuto esprimersi per ricondurre l’assessore a più miti consigli, ma la tracotanza di certi politici accecati dall’ideologia, fa dimenticare loro o soprassedere addirittura alle basi del Diritto che stabiliscono l’innocenza di qualunque imputato fino alla conclusione del terzo grado di giudizio.
Purtroppo come la storia ci insegna tra quella “resistenza”, in gran parte costituita da tribunali del popolo, sentenze ed esecuzioni sommarie, e la sinistra odierna esiste un filo diretto, soprattutto nella concezione del grado di giudizio a seconda della “simpatia” dell’imputato.
Progetto Nazionale Padova