DITTATURA DEMOCRATICA

La democrazia è una forma di governo in cui il potere viene esercitato dal popolo, tramite rappresentanti liberamente eletti, mentre la dittatura è la situazione data dall’accentramento, in via straordinaria e temporanea, di tutti i poteri in un solo organo, monocratico o collegiale. Va detto che l’antico istituto della suprema magistratura straordinaria cui la Repubblica a Roma fece ricorso per fronteggiare eccezionali circostanze, ha poco o niente da spartire con il negativo significato moderno di dittatura.
Spiegato così, semplicemente.
La pandemia COVID-19, purtroppo ancora sconosciuta, oltre a migliaia di morti, ha fatto emergere l’assenza di uno Stato e delle sue articolazioni.
Il ridicolo e vomitevole teatrino, tra governo e regioni, tra maggioranze di palazzo e opposizioni, tra burocrazia e scarica barile vari, ha accentuato le errate scelte politiche fatte negli ultimi decenni, rincorrendo politiche iperliberiste, patti di stabilità e trattati capestro.
Lentamente ci siamo trovati senza quella adeguata difesa che una Nazione in alcuni ambiti dello Stato sociale dovrebbe avere sempre in piena efficienza, come la Sanità.
La corsa frenetica nel reperire respiratori e mascherine, nel creare ospedali da campo, nella totale confusione e moltiplicazione di moduli di autocertificazione, PIN dimenticati e ansia nel richiedere la cassa integrazione.
Tutto ciò non ha fatto altro che produrre ritardi, paure, incertezze, ed allontanare dallo Stato i cittadini abbandonati al loro destino.
Dopo il ‘’forzato’’ IO RESTO A CASA, per fermare il rapido diffondersi del virus, si è arrivati alla prolungata e tormentata attesa (sine die?) del quando e del come riprendere la nostra precedente quotidianità, e l’attività delle nostre aziende, del nostro lavoro.
La tutela dei lavoratori in primis, senza dimenticare chi fa impresa, non può essere delegata ad una o a cento task force, tantomeno a quei pochi politici per i quali i sondaggi contano più dei contributi INPS versati.
Chi, sostenendo costi e tasse tra i più elevati al mondo, potrà garantire posti di lavoro tra distanze sociali metro alla mano per bere un caffè o un aperitivo con amici, barriere in plexiglass nelle nostre spiagge ed altri vincoli?
Oggi tra telecamere installate, pagamenti elettronici, piattaforme social e trattamento dei dati personali, pochi conoscono tutto di tutti.
La salute pubblica va tutelata e garantita, ma droni che ci spiano dall’alto, controverse applicazioni installate sui nostri telefoni cellulari (e dubbia gestione dei dati personali), braccialetti elettronici che controllano ogni nostro passo, non possono essere una soluzione accettabile sul tavolo della nostra libertà.

Massimo Piubello
Progetto Nazionale Verona
Circolo Domus Scaligera