VIOLENZE DI GRUPPO A CAPODANNO E RIFLESSIONI

Dietro le pesanti molestie e i crimini perpetrati nei confronti di almeno nove ragazze (link 1) la sera di Capodanno a Milano, in Piazza Duomo e zone limitrofe, emergono alcuni aspetti che meriterebbero delle profonde riflessioni.
Premesso che certi atti conservano la loro carica di bestialità a prescindere da chi li commette, non possiamo fingere di ignorare il dato oggettivo che – se confermate le responsabilità – tra i soggetti fino ad ora perquisiti (diciotto) e fermati dagli inquirenti (due) tra Milano, Torino e Bergamo, la maggioranza è composta di giovanissimi stranieri di origine nordafricana(link 2) o “nuovi italiani” figli di stranieri.
Qui la prima riflessione.
Il fatto che alcuni di questi soggetti siano considerati dal punto di vista legale e giuridico “italiani” può effettivamente renderli rappresentativi dell’identità italiana? Avendo io una idea alquanto critica sulla questione, ma che qui voglio lasciare relegata nella sfera di una personale visione non allineata, non posso esimermi dal porre la questione, che, non da oggi, prefigura scenari futuri di poco invidiabile decadimento culturale, imbarbarimento, abbruttimento e conflittualità sociale. Si consideri che, nonostante il Covid abbia oscurato altre emergenze nel dibattito politico e mediatico, i recenti dati ufficiali dell’Agenzia europea della Guardia di frontiera e costiera Frontex certificano l’arrivo in Europa di 196.034 clandestini nel 2021: +57% rispetto al 2020 e +36% rispetto al 2019. L’anno appena trascorso ha registrato un maggior numero di arrivi dalle coste di Libia, Tunisia e Turchia, quindi con la rotta del Mediterraneo centrale sempre più rilevante. All’interno del fenomeno, da sottolineare – guarda caso -l’altissimo numero di immigrati irregolari tunisini, e un ritorno nel 2021 di un numero impressionante di immigrati egiziani (7 volte di più rispetto al 2020)(link 3).
Ritengo non banale in quest’ottica, il recente affondo polemico, poco politicamente corretto, di Toni Capuozzo, che non credo possa annoverarsi tra i biechi, truculenti razzisti, nazifascisti dell’Illinois.
Il pluripremiato giornalista ed inviato di guerra di lungo corso ci parla di “Taharrush gamea” o tecnica di molestia (sessuale) collettiva ai danni delle donne(link 4), come pratica non desueta in alcune realtà del mondo islamico (non tutte, essendo grazie al cielo l’Islam un fenomeno complesso e meno unitario di quel che si pensi).
Se la risposta a certi fenomeni delinquenziali, per taluni, dovrebbe venire dal modello sociale di riferimento di chi accoglie/ospita questi nuovi venuti, allora noi, intesi come occidente mondializzato, siamo oggi realmente in grado di proporre un modello o manifestiamo invece all’occhio dei soggetti di cui sopra l’assenza di alcun modello positivo? E se la risposta è affermativa, alla luce degli inesausti esempi negativi che ci raccontano le cronache, è da considerarsi un modello di riferimento su cui incaponirsi senza ripensamenti o da ripensare criticamente? Ai saccenti la banale risposta.
Altro aspetto su cui ritengo che, in alcuni ambiti, ci si dovrebbe fermare a riflettere, è una questione “tecnica” degli sviluppi delle indagini. I presunti colpevoli delle violenze sono stati celermente individuati grazie ad un programma informatico che da un singolo fotogramma è in grado di ricostruire un volto (per carità, nulla di eccezionalmente nuovo, anche se i più lo ignorano e potrebbero sobbalzare di stupore con parecchi anni di ritardo…).
Qui si pongono almeno due questioni.
Una è che, per chi si ritiene un “rivoluzionario” (anche se i più confondono la rivoluzione con tante altre cose che con essa poco o nulla hanno a che fare, e non di rado sono problemi di natura personale), è di tutta evidenza che la sola possibilità di affermazione è alla luce del sole, nella trasparenza, operando prima rigorosamente su noi stessi per superare atteggiamenti e slogan (come qualcuno ha lucidamente affermato, per esempio, per restare ai giorni nostri, l’intellettuale militante Gabriele Adinolfi).
L’altra questione, tecnicamente inquietante, è la seguente: andando avanti verrà sempre meno (già accade) l’elemento umano nella lettura e nell’interpretazione dell’immagine che verrà delegata all’autointerpretazione dell’elemento tecnico…
Buone riflessioni.

Luca Zampini

Link 1: https://milano.repubblica.it/cronaca/2022/01/10/news/violenze_di_capodanno_a_milano_vittime-333305156/

Link 2: https://milano.repubblica.it/cronaca/2022/01/10/news/violenze_di_capodanno_a_milano_vittime-333305156/

Link 3: https://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/emergenza-ignorata-mediterraneo-83-sbarchi-anno-dati-frontex-220240/

Link 4: https://www.secoloditalia.it/2022/01/milano-laffondo-di-toni-capuozzo-sullislam-la-violenza-di-gruppo-e-una-tradizione-con-le-sue-tecniche/?utm_source=dlvr.it&utm_medium=facebook)