ITALIA AD UN PASSO DALL’ABISSO CON IL GIUDIZIO DEGLI INIQUI

È notizia di pochi giorni fa, il fatto che due delle tre più grandi agenzie di rating internazionali si siano espresse sul debito pubblico italiano. La prima ad esprimersi è stata Standard & Poor’s che ha deciso di lasciare invariato il rating dell’Italia a BBB con Outlook negativo. Fitch invece, la seconda delle due ha deciso di declassare il nostro debito a BBB-. Ciò cosa comporta? Cosa significa questo per i non addetti ai lavori? Con quale autorità queste società private possono esprimersi nei riguardi di Stati sovrani? In questo articolo cercherò di fare chiarezza su queste importanti questioni.
Come prima cosa bisogna sapere che queste famigerate agenzie di rating periodicamente si esprimono riguardo alla tenuta economica dei singoli stati e valutano quanto il debito di essi sia affidabile o meno per gli investitori. Gli stati considerati più affidabili avranno delle valutazioni AAA per poi calare progressivamente ad AA+ fino ad arrivare a B e C per i peggiori, con sottili differenze nella scala di valutazione tra le tre ma grosso modo simili tra loro. Quindi quando nei giornali leggiamo che il debito italiano è stato valutato con BBB, non si fa riferimento alla classe energetica di un qualunque frigorifero ma bensì è il giudizio che questi fantomatici esperti hanno espresso nei confronti dell’economia italiana, del governo italiano giungendo anche al popolo italiano stesso volendola vedere in maniera più ampia.
Come detto in precedenza, è arrivato questo fantomatico giudizio di queste due agenzie. Ma perché proprio ora in piena emergenza da Covid-19? Questa è la vera domanda. Non si poteva aspettare qualche mese in modo che l’economia italiana intanto potesse lentamente ripartire? È davvero giusto ricevere un declassamento in questo momento storico di crisi economica mondiale? Anche le altre economie verranno declassate? Vedremo.
Nel frattempo, il debito italiano si trova ad un passo dal baratro. Cosa vogliono dire infatti quelle serie di lettere concretamente, come può influenzare la nostra vita il voto espresso da un’azienda privata americana? Bisogna sapere che questa scala di voti può essere semplicemente riassunta in due grandi gruppi. Il primo gruppo è quello dei “primi della classe” per i tecnici investment grade, a questo gruppo appartengono i Paesi con le economie più solide e affidabili sulle quali si può investire con una certa sicurezza, è il gruppo dei migliori nei quali milioni di investitori e fondi di investimento affidano i propri capitali con una certa sicurezza (fondi pensioni, assicurazioni, banche, fondi di investimento vari ecc.). Abbiamo quindi il secondo gruppo, quello dei “brocchi” o più tecnicamente i titoli junk investment, letteralmente investimenti spazzatura, ossia i titoli più rischiosi nei quali investono speculatori o fondi di investimento ad alto rischio, si tratta quindi di titolo di debito dai quali moltissimi investitori istituzionali preferiscono tenersi alla larga. In questo panorama dove siamo collocati noi? Siamo esattamente ad un passo dall’abisso, ad un attimo dall’essere gettati nella spazzatura. È inutile dire quanto essere declassati ulteriormente comporterebbe un grosso problema per tutta la nostra economia nazionale, ne conseguirebbe infatti una sfiducia da parte degli investitori un probabile aumento degli interessi sul debito e le banche italiane, le maggiori detentrici del debito pubblico italiano, si ritroverebbero pesantemente svalutate da un punto di vista patrimoniale. E dalle banche poi tutto ciò avrebbe gravi effetti a catena sulle imprese arrivando a colpire tutti i cittadini italiani. Insomma, proprio l’ultima cosa che ci si augurerebbe nel bel mezzo di una delle più gravi crisi sanitarie ed economiche della storia contemporanea.
Ma queste sapientissime agenzie sono davvero così infallibili, corrette ed imparziali nei loro giudizi? Forse non tutti sanno che dietro la grave crisi finanziaria del 2007 relativi ai subprime ci fu una buona parte di responsabilità da parte di queste stesse agenzie di rating. Quale fu il loro ruolo nello scatenarsi della crisi? Attribuirono voti “tripla A” a titoli obbligazionari che si rivelarono poi essere delle enormi fregature, mandando in bancarotta moltissimi istituti di credito e ancor di più risparmiatori Americani. Un semplice errore di valutazione, una svista? (Anche se sarebbe meglio dire milioni di errori e di sviste) No. Tali valutazioni venivano espresse in maniera consapevole a vantaggio delle banche che vendevano questi titoli truffa agli investitori finali, i quali venivano ingannati dai bei voti attribuiti da questi tre colossi della finanza. Vi era quindi un accordo tra le agenzie di rating e le fraudolente banche americane. Come si sono difesi davanti alla corte americana i vari Standard & Poor’s Moody’s e Fitch? Dicendo che si trattava solamente di opinioni non strettamente vincolanti e che come tali potevano essere errate…
Con la complicità di questi colossi è scaturita la crisi che non tutti negli scorsi anni abbiamo conosciuto bene, e che, inutile dirlo, ha determinato un notevole declassamento del nostro debito pubblico da parte delle medesime agenzie che ci hanno indirettamente rovinato con le loro scorrettezze.
Lascio al lettore le considerazioni del caso.
Ad ogni modo la situazione in cui ci troviamo è questa. Le agenzie che vi ho descritto pocanzi detengono il potere di gettarci nella spazzatura quando vogliono. Nel frattempo, noi siamo lì sospesi ad un filo sopra un profondo baratro mentre contemporaneamente ci troviamo a combattere contro una delle pandemie più insidiose di sempre e contro una crisi economica che impoverirà gravemente tutto il paese.
Nel frattempo, da qui a pochi giorni giungerà il giudizio del terzo colosso del rating. Che il colpo finale sia in arrivo?

Marco Massarini
Progetto Nazionale
Circolo Mutinae et Regii