IL VITTIMISMO CHE PAGA…O FA PAGARE AD ALTRI

In un 1° maggio in cui, rispetto ad altri anni, le preoccupazioni per i lavoratori sono molto serie causa il blocco di buona parte delle attività produttive e commerciali per la pandemia da Covid-19, sono assolutamente incomprensibili le multe inflitte ai danni di un gruppo di commercianti esasperati, senza incassi da mesi e dimenticati dallo Stato, i quali hanno consegnato le chiavi dei loro esercizi al Sindaco, manifestando pacatamente tutto il loro dissenso rispettando pure le attuali normative di sicurezza.
Ridicolo poi il comportamento dei kompagni del Circolo Zapata che, vistisi negare la possibilità di manifestare il 1° maggio, hanno dato vita al solito piagnisteo dei due pesi e due misure, dimenticando sia il comportamento di troppi immigrati – loro sodali – che da mesi a questa parte non hanno mai rispettato alcun “decreto sicurezza”, sia le “trasgressioni” del 25 aprile da parte di altri “kompagni” sempre fuori tempo massimo.
A questo proposito quindi, la Questura, forse per malinteso senso di “equità”, ha preferito sanzionare i commercianti rei di aver violato le norme del “decreto”, sebbene la protesta fosse legittima e in osservanza dell’ordinanza su dispositivi di protezione e distanze di sicurezza. Una scelta imbarazzante, ma perfettamente in linea con l’altrettanto imbarazzante linea di Governo.
Risulta paradossale l’atteggiamento dei soliti kompagni che, mentre attraverso il loro sito internet di riferimento invocano la “solidarietà” verso terremotati, alluvionati, lavoratori e lavoratrici, immigrati e carcerati, mostrano poi non ritenere commercianti e ristoratori categorie meritevoli di altrettanta solidarietà, considerandoli probabilmente dei privilegiati “paperoni” anziché lavoratori e lavoratrici come altri.
Reclamano libertà di manifestare per tutti ma, ci sembra sottinteso, solamente in riferimento alla difesa di taluni interessi di parte.
Il solito nauseante vittimismo…che quando non paga, fa pagare agli altri.
Plaudiamo invece al Sindaco di Pordenone, Alessandro Ciriani, all’Assessore Emanuele Lo Perfido e al Consigliere regionale Alessandro Basso che si sono accollati l’onere di pagare le insensate ammende.

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