EVERSIONE ROSSA

Per eversione si intende abbattimento o sovvertimento dell’ordine costituito e delle istituzioni che ne sono l’espressione, compiuto mediante atti rivoluzionari o terroristici. A nostro convinto parere, scaturito dalla lettura di valenti rappresentanti dell’informazione, quello che è avvenuto fra Partito Democratico, presidente emerito della Repubblica, Magistratura, Mafia e che doveva avere conferma dalle intercettazioni cosiddette “Stato-Mafia”, rappresenta, appunto, il sovvertimento dell’ordine costituito e delle istituzioni, vale a dire una “eversione”, che trova conferma nella, praticamente, inattività del Presidente della Repubblica, nella sua qualità di Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura. Inattività del Presidente della Repubblica perché, sempre a nostro convinto parere, avrebbe dovuto procedere allo scioglimento dell’intero Consiglio Superiore della Magistratura, fin dal primo palesarsi di questa dipendenza politica e delinquenziale del supremo organo dei magistrati. Ricordiamo che dall’attività della sua Sezione Disciplinare si fa dipendere l’indipendenza della “funzione Magistratura”, indipendenza che la qualifica, quasi, come un terzo potere nell’architettura dello Stato repubblicano, in aggiunta ai poteri legislativo e esecutivo. Lo Stato si fonda sulla divisione dei poteri. Oggi è palese che questa divisione dei poteri è venuta meno e che l’attività eversiva costituisce un Attentato alla Costituzione, cui, nel tempo, ha partecipato la massima carica dello Stato e il Partito Democratico. Quindi, possiamo parlare di Eversione Rossa e chiedere che nell’articolo XII delle Preleggi, alla messa al bando del Partito Nazionale Fascista si aggiunga quella del Partito Democratico. Il Parlamento viene ad essere chiamato in prima persona e la sua eventuale inattiva – scontata, purtroppo – testimonia la fine della Repubblica Italiana e della Democrazia. Sorge il legittimo dubbio che il Duce e i ministri del governo della Repubblica Sociale Italiana siano stati ammazzati senza processo e brutalizzati perché il fine vero dei partigiani rossi era la conquista del potere e non della Democrazia.

Mario Donnini